Il Ruolo dell'Acqua nella Coltivazione del Riso
Siamo agricoltori da quattro generazioni, sempre qui, in queste terre e in questo luogo: Rovasenda, Cascina Marchiazza. Da sempre seminiamo il riso in acqua, tranne in anni di grave siccità.
Perché preferiamo seminare in acqua?
Regolando il livello dell'acqua all'interno delle camere di risaia, possiamo controllare e contenere la crescita delle erbe infestanti in modo naturale, riducendo e, talvolta, eliminando l'uso di prodotti chimici.
La temperatura in acqua rimane più stabile, permettendo al chicco di riso che sta germinando di rimanere protetto dagli sbalzi termici.
Tramite la regolazione dell'acqua, si può contenere l'infestazione di "Coppette", crostacei che, smuovendo il fondo della risaia, impediscono la radicazione delle giovani piantine di riso.
Regolando semplicemente l'acqua, riduciamo drasticamente l'utilizzo di prodotti chimici o ne eliminiamo completamente l'uso.
Un'arte antica
La regolazione delle acque è un'arte antica, tramandata di generazione in generazione. È un'arte fatta di passione e fatica, di ore di cammino sotto il sole cocente con stivali ai piedi e badile in spalla.
Un uso efficiente dell'acqua
Contrariamente a quanto comunemente si pensa, l'allagamento delle risaie permette di utilizzare meno acqua rispetto alla semina in asciutta. Questo perché, riempiendo le camere, si alza il livello della falda acquifera e l'acqua rimane all'interno delle risaie, grazie anche alla natura dei nostri terreni ricchi di limo e argilla, che rendono il suolo duro e compatto. Caratteristiche che rendono il riso della nostra zona, Baraggia Vercellese, più rustico e resistente. Questo, nel piatto, si traduce in una maggiore tenuta in cottura e in una minore produzione nel campo.
La semina è quasi giunta al termine. Nei prossimi mesi, le risaie saranno ricoperte da un "prato" verde che, mano a mano, diventerà dorato. Il "mare a quadretti" lascerà il posto allo spettacolo della maturazione.